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Pet Therapy

Animali e Carceri

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l'Animale come mediatore

un cambio importante nella relazione tra uomo e animali, un Triplo salto nella vita affettiva e di relazione con gli uomini, passando prima dai luoghi esterni di casa e poi a quelli più intimi delle abitazioni un Passaggio che ha portato gli animali da compagnia a divenire oggi animali da terapia

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Sinergia tra persone e animali, l’animale non strumento bensì facilitatore mediatore dell’interazione delle soggettività, nel reciproco rispetto e benessere

 

Il tempo della detenzione dovrebbe essere un tempo concepito con l’obiettivo di renderlo 'riabilitante'

Occorre trovare una mediazione tra il tema della punizione e l’improrogabilità della redenzione del detenuto.

La privazione della libertà è connessa con la colpa.

La redenzione esige la consapevolezza di non restituire alla società persone ulteriormente incattivite, marce più di prima, cariche di sentimenti negativi.

Chi esce dovrebbe portarsi un’identità riletta, ripulita, rifondata su nuovi valori.

Gli interventi rieducativi con la mediazione del cane vogliono essere considerati una modalità rieducativa in grado di indurre lo sviluppo di un IO più arioso, rinnovato, autentico e di una relazione con l’altro rispettosa e sincera, che sono aspetti di cui si fa ampia esperienza nella relazione con il cane

Una relazione a grande impatto emotivo e umano, è un processo di cambiamento che li porta a diventare come mai sono stati prima

Gli I.A.A. mirano a Migliorare la qualità di vita all’interno del carcere e del detenuto stesso

a Mitigare il disagio mentale e a una

Riduzione della recidiva al rientro nella società

Ad accrescere la capacità di gestione di alcuni aspetti del sé

Ad una riduzione della difficoltà nell’espressione di sentimenti negativi

Esperienza del 15 dicembre presso la casa circondariale di Ancona Monteacuto

n. 10 persone , uomini, tra i 20 ed i 45 anni circa, reparto non Alta sicurezza, ma diciamo reati gravi

presenti Due coadiutori, un Responsabile di Progetto, tre educatrici e la vice direttrice del carcere

Ho voluto entrare con un approccio autentico e rispettoso

La prima impressione entrando è stata di un ambiente sereno, compatibilmente con la reclusione…sorrisi nonostante….

Non ho chiesto e non mi è stato detto , se non alla fine, quali fossero le Condizioni e relazioni personali del detenuto

Ho riscontrato un clima di benessere e dignità, disponibilità e attenzione nei confronti di noi tirocinanti e degli operatori di Pet Therapy presenti

Anche commozione quando al termine dell’attività, è stato consegnato ad ognuno di loro un attestato di partecipazione insieme ad una foto di loro mentre lavoravano con i cani, emozione che per me è stata emozionante, li ho visti ‘umani’

Animali in carcere, segnale di grande civiltà nell’avvicinare il genere umano al mondo animale in una circostanza orientata alla ri socializzazione che ci riconduce ad un armonia cui tutti aspiriamo

E’ un percorso di apertura verso nuove esperienze, nuovi modi di comunicare, nuovi interessi

E’ un lavoro sul rapporto tra uomo e animale in ambito penitenziario, sulle potenzialità psico educative che costruisce una relazione d’aiuto

La relazione d’aiuto con un diverso da sé, si pone come base per un percorso di crescita personale, sviluppo dell’autostima, maturazione psicologica e integrazione sociale. Questi sono elementi che contribuiscono non solo a rafforzare il valore rieducativo della pena, ma anche a rafforzare il benessere psicofisico generale, la salute mentale, che durante i periodi di detenzione viene messa a dura prova.

Il progetto individua l’attività specifica che favorisce il riconoscimento della ‘sofferenza’ dell’altro e delle conseguenze che il maltrattamento può causare (esempio di cani maltrattati)

Difficoltà in chi è stato maltrattato, nel riconoscere lo stato emozionale dell’altro, che è una difesa attivata anche verso se stessi, che rimuove la sofferenza provata in tempi pregressi e che rende impermeabili a quella altrui

Emozioni legate all’accudimento, alla protezione, al benessere dell’altro, collegato al proprio, appaiono evidenti a livello comportamentale

Cani che accompagnano i bambini a far visita alla mamma detenuta, il cane svolge un ruolo essenziale durante la visita protetta, distogliendo l’attenzione del bambino dal contesto (mediazione del cane)

L’animale è quell’elemento di realtà che, nel qui ed ora, fornisce alla persona stimolazioni fresche, coinvolgenti, che favoriscono apertura verso un nuovo essere

La relazione con il cane dà l’opportunità di stabilire una relazione di attaccamento a base sicura, risveglia sentimenti profondi

Chiamo tutto questo e tutto quello che è oggi la mia professione ‘Metodo Kanki’ perché Kanki è un termine giapponese che significa Gioia…

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